Cosa visitare a Barletta
Se stai cercando cosa visitare a Barletta, il nostro B&B è la base ideale per esplorare le principali attrazioni della città, tutte comodamente raggiungibili a piedi. A pochi passi dalla nostra struttura potrai ammirare il maestoso Colosso di Barletta, una delle statue bronzee più grandi d’Europa, e la splendida Basilica del Santo Sepolcro, simboli storici e culturali che raccontano la ricca storia della città. Proseguendo la passeggiata, in meno di dieci minuti, ti aspettano il suggestivo Castello, perfettamente conservato e situato a circa 750 metri dal nostro B&B, la Cattedrale con la sua imponente facciata, il raffinato Palazzo della Marra, la storica Cantina della Sfida e il Teatro Curci: luoghi che raccontano l’anima autentica di Barletta.
Scegliendo il nostro B&B potrai goderti una vacanza all’insegna della comodità e della scoperta, senza dover prendere mezzi di trasporto per visitare le principali attrazioni. Se ti stai domandando cosa visitare a Barletta, ti basterà uscire dalla porta per immergerti in un percorso tra arte, storia e tradizione, tutto a portata di passo. Questo rende il soggiorno davvero speciale, perfetto per chi ama esplorare la città in modo autentico e rilassato.

Colosso di Barletta
- 1 minuto a piedi
- 50 metri
Il Colosso di Barletta è un’imponente statua bronzea dell’alto Medioevo, cava all’interno e alta 4,5 metri. Rappresenta sicuramente un imperatore, come si deduce dalla veste militare, anche se la sua identità resta incerta. Conosciuto da tutti come “Eraclio”, in seguito è stato identificato anche come “Teodosio II”.
Ma come è giunto a Barletta? Secondo la tradizione, durante la quarta crociata i Veneziani trafugarono la statua da Costantinopoli. Durante il viaggio di ritorno, una tempesta causò il naufragio della nave nei pressi delle coste barlettane. La statua venne così portata a terra e depositata presso la dogana del porto di Barletta.
Nel 1309 un editto di Carlo II d’Angiò autorizzò i frati domenicani a fondere parte della statua — sicuramente gli arti inferiori — per realizzare la campana della nuova chiesa di Siponto. Nel XV secolo alcune parti del Colosso furono ricostruite.
Nel 1923 la statua fu collocata lungo il prospetto laterale della Chiesa del Santo Sepolcro, sul basamento in pietra che vediamo ancora oggi. Dopo gli ultimi restauri, conclusi nel marzo 2015, il Colosso è stato restituito alla città, accessibile al pubblico nella sua posizione originaria.
È attualmente l’unica grande statua bronzea dell’antichità esposta all’aperto nella sua forma originale, e non custodita all’interno di un museo. I barlettani lo considerano da secoli un loro concittadino: i bambini si arrampicano sul suo basamento, ci giocano, lo vivono. È parte del cuore della città.
Basilica del Santo Sepolcro
- 1 minuto a piedi
- 50 metri
La Basilica del Santo Sepolcro fu eretta nel XII secolo.
Annessa a un hospitium per crociati e pellegrini, fu amministrata tra il XII e il XV secolo dai Canonici Regolari del Santo Sepolcro e affidata poi ai Cavalieri di Malta, che la mantennero fino al 1808.
Nonostante i ripetuti interventi, l’edificio conserva evidenti tracce della struttura originaria, che i lavori di restauro, compiuti nei primi anni ’70, hanno messo in evidenza. Il sistema di copertura è caratterizzato da tetti piramidali, ricoperti con lastre di pietra piane, dette chiancarelle, tipiche della tradizione costruttiva pugliese.
L’attuale facciata fu realizzata nel 1770, a seguito della demolizione del portico di epoca medievale antistante la chiesa, di cui si possono osservare ancora alcuni resti (le basi dei pilastri e l’arco laterale). Dall’esterno, sulle tre absidi direttamente innestate sul muro di fondo, si notano i resti del campanile di stile barocco, progettato nel 1737 in sostituzione della struttura precedente, demolito nel 1903 per ragioni di sicurezza.
L’interno è a tre navate, scandite da pilastri cruciformi sormontati da arcate a sesto acuto e coperte da volte a crociera. La chiesa conserva numerosi affreschi (XIII-XIV sec.) e un ricco Tesoro con alcuni oggetti di notevole pregio che la tradizione vuole provengano dalla Palestina. Il pezzo più pregiato è la reliquia della Croce che contiene tre frammenti della croce di Gesù Cristo.


Cantina della Sfida
- 5 minuti a piedi
- 300 metri
La Cantina della Sfida è un’antica osteria medievale di Barletta, risalente alla fine del Quattrocento o inizio Cinquecento. Secondo la tradizione, proprio qui si svolse l’episodio che diede origine alla celebre Disfida di Barletta.
Nel 1503, mentre Spagna e Francia si contendevano il controllo dell’Italia meridionale, Barletta – occupata dagli spagnoli guidati da Consalvo de Cordova – fu teatro di scontri. Durante uno di questi, gli spagnoli catturarono alcuni soldati francesi, tra cui il capitano Charles de La Motte. Per onorarli secondo le usanze cavalleresche, de Cordova organizzò un banchetto.
Durante il convivio, La Motte offese i cavalieri italiani al servizio della Spagna, definendoli vili e inferiori ai francesi. L’atmosfera si accese ulteriormente quando uno spagnolo ricordò che Ettore Fieramosca aveva sfidato invano un cavaliere francese. Questa volta però, la sfida fu accettata: il 13 febbraio 1503, tredici cavalieri italiani guidati da Fieramosca affrontarono i francesi in duello tra Andria e Corato, vincendo.
Oggi, i locali al piano terra della Cantina ricreano l’atmosfera cinquecentesca: un ambiente arredato con mobili d’epoca e decorato con gli scudi dei tredici cavalieri.
All’esterno, in Piazza della Sfida, si erge un tempietto monumentale inaugurato nel 1930, con gli stemmi dei cavalieri e una targa in bronzo realizzata nel 1903 con i loro nomi. Ogni anno, un corteo storico in costume rievoca l’intero episodio.
Il modello della statua bronzea presente al crocevia di Piazza Castello, fu realizzato nel 1830 da Achille Stocchi ed oggi si trova nella Cantina.
Castello di Barletta e Museo Civico
- 10 minuti a piedi
- 750 metri
Il primo nucleo del Castello risale all’età normanno-sveva, di cui è ancora visibile la bella monofora che si affaccia sul lato est della Piazza d’Armi. Modificato tra il XIII e il XIV secolo, durante la dominazione angioina, fu radicalmente ristrutturato in epoca aragonese. Il progetto architettonico, voluto da Carlo V, ingloba le preesistenze medievali all’interno di una struttura difensiva pensata per fronteggiare le minacce provenienti sia dal mare sia dalla terraferma.
Intorno alla Piazza d’Armi si sviluppano i quattro lati della fabbrica, articolata su due piani. Ai vertici si aprono altrettante torri, caratterizzate da calotte semisferiche che si ripetono anche nei sotterranei. Il lato verso il mare era occupato dallo hospitium militum, la caserma, con gli alloggi per i soldati e per il Castellano. Si tratta di piccoli ambienti che affacciano direttamente sugli spalti.
Le strutture angolari del perimetro esterno — bastioni a punta di lancia poggiati lungo il fossato — chiudono i lati esterni della fortezza, conferendole un’eccezionale imponenza e maestosità. Dal 2003, il castello ospita al suo interno il Museo Civico di Barletta, nato alla fine dell’Ottocento con una prima collezione di reperti archeologici donati dai cittadini e inizialmente collocati nella Biblioteca Comunale.
Nel giro di un ventennio il nucleo originario si arricchisce di dipinti di artisti barlettani: Geremia Discanno, Giuseppe De Nittis, Vincenzo De Stefano, Giambattista Calò, Giuseppe Gabbiani.
L’esposizione permanente comprende la Galleria Antica, la Galleria dell’Ottocento e la Galleria Cafiero. Nella Galleria Antica si segnala in particolare il busto dell’imperatore, che secondo alcuni sarebbe il ritratto di Federico II di Svevia, in linea con la sua passione per il mondo romano e gli ideali classici.


Cattedrale di Santa Maria Maggiore
- 7 minuti in piedi
- 500 metri
La Cattedrale di Santa Maria Maggiore, situata nella zona più antica della città, sorge su preesistenti costruzioni, frutto di un’evoluzione di luoghi di culto di epoche diverse, schematizzabili cronologicamente:
IV-III secolo a.C.: tombe pre-cristiane;
VI secolo: basilica paleocristiana;
IX-X secolo: basilica altomedievale;
XII-XIII secolo: basilica romanica (parte anteriore);
XIV secolo: absidi gotiche (parte posteriore).
L’edificio attuale è il risultato di varie fasi costruttive, avviate nel XII secolo e concluse nel XVII secolo. Nel XII secolo, la chiesa era già in costruzione, come attestato da due iscrizioni. La parte romanica, corrispondente alla sezione anteriore, ha tre navate, con un colonnato a doppia ghiera, finto matroneo e copertura a capriate nella navata centrale. Era chiusa da tre absidi, il cui profilo è riproposto nel pavimento attuale.
Nel XIV secolo, la chiesa fu ampliata con l’aggiunta del presbiterio, coperto con volte a crociera su pilastri compositi, e un’abside pentagonale con cappelle radiali.
La facciata, a spioventi e tripartita da lesene, ospita tre portali: i laterali conservano la decorazione originaria, mentre quello centrale, rinascimentale, sostituisce un più antico portale. Due bifore, un rosone e una monofora completano la facciata.
L’apparato scultoreo (XII-XIII secolo) è ricco di riferimenti culturali, e nella navata centrale, un busto e un’iscrizione ricordano l’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona nel 1459.
Palazzo della Marra e Pinacoteca De Nittis
- 3 minuti a piedi
- 250 metri
Il Palazzo della Marra sorge su un’antica domus. Nel 1585 fu proprietà degli Orsini e passò nel 1633 alla famiglia della Marra, cui si devono gran parte della struttura attuale e le ricche decorazioni architettoniche e pittoriche, realizzate da maestranze salentine. Il piano terra presenta un bugnato rustico, mentre numerosi elementi in tufo arricchiscono la facciata.
Questa colpisce per il grande portone ad arco sormontato da un balcone scenografico, decorato con figure di fauni, aquile ad ali spiegate e lo stemma dei della Marra. Un fregio con motivi vegetali e putti completa la cornice marcapiano. Sul lato di via della Marra si trovano altri ingressi e balconi decorati, mentre sul retro si apre una loggia sul mare, ornata da figure fantastiche e mitologiche.
All’interno si trovano un atrio affrescato con lo stemma Fraggianni, una scalinata con bassorilievi di imperatori romani e due sale con soffitti lignei dipinti e affreschi del XVIII secolo.
Dal 2007 il palazzo ospita la Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”, dedicata al celebre pittore barlettano vicino al verismo e all’Impressionismo. Vi sono esposte le opere donate alla città dalla moglie Léontine Gruvelle. De Nittis visse a Parigi dagli anni ’60 dell’Ottocento, dove ottenne grande successo, in particolare con il dipinto La strada da Napoli a Brindisi. Fu noto come peintre des Parisiennes per la sua raffinata rappresentazione delle dame parigine, e partecipò alla storica mostra del 1874 nello studio del fotografo Nadar, considerata la nascita dell’Impressionismo.


Teatro Curci
- 3 minuti a piedi
- 200 metri
Percorrendo il corso principale Vittorio Emanuele II si giunge davanti ad una rilevante costruzione della seconda metà dell’Ottocento: il Teatro Curci. Terminato nel 1872 ed intitolato nel 1877 al grande musicista e compositore barlettano Giuseppe Curci nell’anno della sua morte, è tutt’oggi sede di una importante stagione di prosa, musica e danza. La sua eccellente acustica, le strutture interne della platea e dei tre ordini di palchi più il loggione sono tutte realizzate in legno, il suo stile neoclassico, la cura degli elementi decorativi nonché le parti affrescate, ci permettono di affiancarlo stilisticamente ai teatri più importanti d’Italia ad esso coevi: la scala di Milano ed il S.Carlo di Napoli.
A progettarlo fu l’architetto barlettano Federico Santacroce di formazione neoclassica. Infatti la facciata dell’edificio presenta un timpano, paraste corinzie all’ordine superiore, portico a tre fornici. Adiacente sorge la galleria del Curci che al tempo consentiva un comodo accesso essendo percorribile con le carrozze. Qui sulla loggia era presente un gruppo scultoreo, oggi posto nel foyer dove spicca lo stemma della città.
Giovanni Battista Calò, maestro del grande Giuseppe De Nittis e di un’intera generazione di pittori, realizzò il dipinto centrale della sala che rappresenta il Dio del Sole, Apollo, che conduce il carro trainato dai cavalli, tra veneri, putti e angeli danzanti, tipica iconografia dell’arte neoclassica. Opera del Calò anche uno dei due teloni del sipario raffigurante la celebre “Disfida di Barletta”.
La stagione teatrale del Teatro Curci a Barletta è una delle principali del circuito pugliese. I biglietti si possono acquistare presso il botteghino del Teatro Curci, e in alcuni casi anche online tramite piattaforma
Cosa visitare nei dintorni
Se ti stai chiedendo cosa visitare a Barletta, non perderti anche le meraviglie che si trovano nei dintorni della città. A breve distanza potrai esplorare il maestoso Castel del Monte di Andria, il suggestivo sito archeologico di Canne della Battaglia e le incantevoli Saline di Margherita di Savoia. Questi luoghi offrono esperienze uniche tra storia, natura e cultura, perfetti per arricchire il tuo viaggio e scoprire il meglio del territorio vicino a Barletta.

Castel del Monte
- 35 minuti in auto
A circa 35 km da Barletta, il Castello di Castel del Monte è una straordinaria fortezza medievale costruita nel XIII secolo da Federico II di Svevia. Caratterizzato da una pianta ottagonale e da un’architettura che fonde elementi classici, islamici e gotici, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Canne della Battaglia
- 15 minuti in auto
A soli 10 km da Barletta, il Parco Archeologico di Canne della Battaglia conserva i resti dell’antica città che fu teatro della celebre battaglia del 216 a.C., dove l’esercito romano subì una pesante sconfitta ad opera di Annibale. Il sito offre un affascinante percorso tra rovine e panorami mozzafiato sulla valle dell’Ofanto.

Saline di Margherita di Savoia
- 30 minuti in auto
A circa 25 km da Barletta, le Saline di Margherita di Savoia costituiscono una delle più grandi aree salmastre d’Europa, estendendosi per oltre 20 km lungo la costa. Oltre a essere un’importante riserva naturale, sono un paradiso per gli appassionati di birdwatching, ospitando numerose specie di uccelli migratori, tra cui i fenicotteri rosa.
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